martes, 26 de febrero de 2013

Capitolo 4.


 Mhmm.... Che giorno é? Mancano solo due giorni, e poi rinizierà la crudele realtà, pero..uff... al solo pensarlo ho voglia di piangere.

Le persone dicono sempre che il giorno festivo è il giorno migliore, che ti alzi tardi con un mal di testa increbilibe, ricordando quant'è stato divertente il Sabato sera, quando i genitori portano i cornetti appena fatti per fare colazione e li vai a mangiare lungo il fiume, con il sole splendente e una birra fredda. Questo è quello che fanno di solito le persone normali, certo però, io non ho mal di testa perché non ho bevuto, nemmeno sono uscita di casa. Il mio Sabato sera consite in vedere film orror di zombi mutanti, mentre mangiavo pop-corn con burro. Quando mi alzo non vedo cornetti, en i miei genitori mi svegliano con un “buon giorno”. In più dovevo studiare, studiare, studiare e studiare. Il professore di italiano era più simile a un extraterrestre, che non riposa mai e non capisce che non ci può far studiare così tanto tutti i santi giorni.
Ma neanche questo é un probrema, dato che ho tantop tempo libero che non ho niente di meglio che studiare. La mia vita era noiosa, de io volvevo assolutamente cambiare qualcosa, avevo bisogno di cambiare qualcosa.

Alla fine mi addormentai un'altra volta, quindi mio padre mi svegliò bruscamente, con quella faccia da amareggiato. Accende la luce e mi dice:
<< Maria, svegliati dai, che dormi più di un ghiro! Sei propio una vaga, già sono le dieci del mattino. Tua madre ha già fatto colazione e a pulito la cucina, quindi non fare pasticci. Dai su, veloce! >>.
<< Spengi la luceee! >>. gritai, ma ovviamente, non mi da retta.

Aprì la finestra. Il sole era brillante e faceva si che la piscina fosse troppo allettante. Che voglia di fare una nuotata e potere prendere il sole. Soprattutto con i miei nuovi Ray-Ban che mi ero comprata, però Roberto diceva che mi potevo ammalare e avrei saltato scuola, facendola apparire una cosa orribile e fuori discussione. Non andare a scuola? Mai!

Ancora non avevo sentito a Guille ritornare dalla festa di ieri, cos`che, come sempre, sarebbe venuto tardi, mezzo ubriaco da non ricordarsi di niente.
Lui si che ha fortuna, mio padre dice che lui é un uomo e quindi può uscire fino a tardi. Ha degli amici che lo stimano e una ragazza bellissima, é l'invidia di tutti, ed io mi includo. Mi piacerebbe essere lui, lo odio.

Sentivo mia madre salire le scale, securamente per ricordarmi che mi dovevo alzare dal letto.

<< Tesoro, oggi habbiamo una cena di lavoro al solito posto, quindi non ritorneremo fino a domani. Non uscire e digli a Guille che si svegli. Vi lascio le chiavi e un pò di soldi. Andiamo via dopo pranzo >>.

Faccio una smorfia cercando di sorridere, per`non sapevo sorridere, quindi mi madre sospira e se en va.
Vado a fare colazione, i soliti biscotti secchi, quando sento che qualcuno mi chiama al cellulare. A quest'ora? Chi sarà? Vedo da lontano il cellurare con una foto di una ragazza bionda con gli occhi chiari. Ana? Perchè mi chiama?

<< Si? >>.
<< Buon giorno Maria! >>
<< Buon giorno... >>
<< Senti, mi hanno chiamato delle amiche e mi hanno detto che questa notte c'é una festa. Ci andranno tutti, quindi vestiti e truccati.
<< Ana, io... >>
<< Eh! Non accetto un “no” come risposta. Passo a prenderti alle sette a casa tua. Mi metterò una minigonna nera e una camicetta. Vabbè dai, vai a comprare qualcosa se non trovi niente. >>
<< Ana, però io... >>

Mah! Non serve a niente discutere con lei, anche se non era del tutto una cattiva idea uscire e divertirmi un pò... Uff, i miei non mi lasceranno mai uscire!
Oddio! Tanto loro non tornano fino a domani. Si, ci devo andare. Mia madre ha lasciato dei soldi, no?
Altrimenti le potrei chiedere in prestito a Cristina qualcosa... no, lei ha sempre delle cose così strette e con uno scollo incredibile. No, é meglio che vada a fare un pò di shopping.
Feci colazione di buon umore, alla fine i biscotti non erano cosí secchi come sembravano.
Vado a prendere il latte ma, come no, non era in frigorifero. Mio padre e la sua abitudine di lasciare il latte fuori. Non ricordavo quante volte gli avevo ripetuto che il latte a temperatura ambiente non mi piaceva.

Cerco RDS nella radio. Rihanna! Perfetta canzone per iniziare una giornata perfetta.
Ad un certo punto arriva Guille nella cocina. Aveva i capelli spettinati y de indossava solo i pantaloni del piggiama, risaltava il suo corpo scolpito dopo tante ore in palestra. Si stropiccia gli occhi, non ancora abituati alla luce del giorno. 

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